Richiesta urgente di sostegno al Progetto Sanitario per il Rojava

staffettaCon questa comunicazione informiamo del rientro dell’ultima Staffetta sanitaria composta da un chirurgo e da un infermiere. Denunciamo che, nonostante la regolarità dei documenti di ingresso, questa Staffetta è stata trattenuta in territorio iracheno per 12 giorni, impedendo, persino a personale sanitario di cui c’è urgente bisogno, di attraversare il confine.

Questa situazione pone nuovamente in seria difficoltà la possibilità di proseguire con il supporto sanitario offerto grazie alla disponibilità solidale di medici ed infermieri.

Anche per questo, abbiamo deciso, insieme a Mezza Luna Rossa Kurda Italia Onlus di aggirare questo ostacolo avviando le Staffette al contrario: utilizzare le disposizioni sui tirocini per i cittadini non comunitari per ospitare e formare personale medico e sanitario del Rojava e del Kurdistan turco. Per attivare un tirocinio, per il periodo minimo previsto di tre mesi, è necessario un budget di circa 2.000 €.

Inoltre, gli impegni che da un anno il Progetto sanitario ha assunto (1000 € mensili per l’acquisto di medicine, donazioni emergenziali per il Kurdistan Bakur e un rimborso spese per una staffetta a lungo termine), hanno esaurito le risorse di Mezza Luna Rossa Kurda Italia destinate alla sanità.

E’ quindi necessario avviare iniziative sia per mantenere gli impegni già assunti, sia per avviare le Staffette al contrario.

Invitiamo i nodi territoriali di Rete Kurdistan Italia ad avviare iniziative di finanziamento del Progetto sanitario. Chiediamo a quanti hanno promosso gemellaggi e patti di amicizia di attivarsi per renderli operativi chiedendo ai Comuni di farsi “sponsor” delle Staffette al contrario.

Questi nuovi ostacoli non fermeranno il Progetto sanitario di Rete Kurdistan che andrà avanti grazie alla capacità di trovare nuovi percorsi alla solidarietà ed alla collaborazione di tutti. Ma è necessaria un’azione politica e comunicativa sistematica che ponga in primo piano la richiesta urgente di corridoi umanitari per consentire ai cittadini siriani ed in particolare del Rojava di poter rispondere alle esigenze fondamentali della vita quotidiana.

Ancora una volta, mentre le milizie popolari di autodifesa del Rojava sono impegnate contro Isis in Iraq e in Siria, il Rojava subisce un embargo che affama la sua popolazione, impedisce una rapida ricostruzione e mina la progettualità politica del Confederalismo democratico. Questo mentre la Turchia sta ormai apertamente perseguendo un’azione di genocidio umano e culturale nei territori abitati dai curdi e dalle altre minoranze non “turchizzate”, con il silenzio dell’Unione Europea che in cambio ha ottenuto il blocco del flusso di migranti dalla Siria.

Per conto nostro, la solidarietà è l’unica arma che abbiamo per sostenere le popolazioni del Rojava e del Kurdistan Turco. Continuiamo ad usarla per costruire un futuro di pace, non solo in medio oriente, ma in quel mondo senza confini che tutte e tutti vogliamo.

Staffetta Sanitaria

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