Nuova Staffetta Sanitaria a Kobane
Diffondiamo l’appello della Staffetta Romana per Kobane per la raccolta fondi per materiali sanitari urgenti e l’organizzazione di nuove staffette sanitarie.
Nel pomeriggio di oggi, 17 agosto, una nuova Staffetta Sanitaria è entrata a Kobane per avviare un intervento a supporto delle strutture mediche locali.
Fanno parte della Staffetta un cardiologo, sindaco di un paese firmatario di un patto di amicizia e un infermiere. Il loro intervento si focalizza su problematiche di tipo cardiologico e sulla formazione del personale locale per gestire le emergenze, le diagnosi ed i relativi trattamenti.
E’ necessario quindi l’utilizzo di un elettrocardiografo che verrà lasciato nelle disponibilità dell’ambulatorio gestito da Mezzaluna Rossa di Kobane e di specifiche medicine. Inoltre si vorrebbe costituire un fondo mensile per assicurare l’acquisto di medicine in loco, viste le enormi difficoltà per farle arrivare da fuori.
E’ un modo per riaffermare, se ce ne fosse bisogno, che nessuno di noi, solidali, attivisti e kurdi, si fermerà. Che non si può piegare la testa di fronte a massacri come quello di Suruc, né alla politica persecutoria del presidente Erdogan che, non accetta la recente vittoria elettorale dell’ HDP, partito non solo dei Kurdi, ma anche delle minoranze etniche e della sinistra turca e che con la scusa dell’Isis, vorrebbe annientare.
L’iniziativa si inquadra nel percorso di costruzione della Carovana solidale che il 15 settembre si troverà a Suruc per chiedere l’apertura del corridoio umanitario, unica soluzione per affrontare l’emergenza e consentire il prosieguo della ricostruzione di Kobane, città simbolo della resistenza contro i tagliagole di Daesh.
Centinaia di migliaia di rifugiati, fuggiti dalla regione del Rojava, nel nord della Siria, in seguito ai massacri perpetrati dalle milizie del califfato nero, sono stati accolti in campi di accoglienza e villaggi nei territori kurdi della Turchia orientale interamente gestiti e organizzati dalla rete di volontari e militanti delle associazioni kurde senza alcun aiuto dallo stato turco né di alcun organismo internazionale.
Dai primi di novembre numerose staffette partite da tutt’Italia hanno portato aiuti e riportato notizie e informazioni dirette sul conflitto siriano e la resistenza di Kobane. La prima Staffetta sanitaria per Kobane, partita a metà dicembre, ha supportato il lavoro nei campi dei medici volontari di Suruc, a pochi chilometri dal confine siriano e da Kobane, ed ha raccolto le richieste di invio dei materiali sanitari più urgenti per poter garantire l’assistenza minima alla popolazione. A seguire, altre staffette sanitarie si sono formate e hanno operato anche dentro Kobane.
Inoltre sempre in questi mesi sono stati raccolti ed inviati quantitativi di farmaci indicatici come indispensabili per curare le malattie più diffuse nei campi e nei villaggi.
Il 26/01/2015 con la liberazione di Kobane da parte delle milizie Kurde (YPJ e YPG) circa 300.000 persone hanno lasciato i campi e sono rientrate nella loro città con l’intenzione di ricostruirla. Il ritorno dei civili continua ed emergono sempre più drammaticamente i problemi, soprattutto per la carenza di assistenza di ogni tipo.
La guerra contro l’Isis ha avuto un costo pesante per il Cantone di Kobane: ospedali, scuole, infrastrutture, economia sono stati ingentemente danneggiati, manca l’energia elettrica (al momento utilizzano generatori di corrente) e stanno cercando in tutti i modi di rendere l’acqua potabile.
La Campagna Rojava Calling, i movimenti e le associazioni coordinate nella Rete Kurdistan Italia che in questi mesi hanno messo in atto pratiche di solidarietà militante a fianco dei rifugiati proseguono gli interventi di supporto ai popoli ed alla resistenza del Rojava.
Ora è necessario uno sforzo ulteriore per raccogliere ed inviare le somme necessarie all’acquisto di farmaci e attrezzature sanitarie urgenti per l’assistenza alla popolazione, in gran parte bambini, donne e anziani esposti alle condizioni avverse del clima estivo ed alla precarietà della situazione igienico sanitaria della città ed organizzare a breve la partenza di altre staffette sanitarie.
Nello specifico è indispensabile assicurare nel più breve tempo possibile:
- Fondi per l’acquisto immediato di: defibrillatori, ecografi, elettrocardiografi, barelle, saturimetri, sfigmanometri, fonendoscopi e strumenti sanitari per i diversi tipi di intervento.
- Fondi per l’acquisto di un mezzi di trasporto attrezzati, da un’ Automedica ad una Unità Mobile di Primo Soccorso per consentire a medici e infermieri di raggiungere rapidamente tutti i villaggi dislocati nel territorio del Rojava.
- Organizzazione e partenza di piccoli gruppi di medici e infermieri con specializzazioni ed esperienza in ambito pediatrico, ortopedico, ginecologico, odontoiatrico, chirurgico, cardiologico e neurochirurgico.
- Organizzazione e partenza di psicologi/psicoterapeuti in grado di intervenire e formare personale in loco nella gestione di persone affetta da Disturbo Post-Traumatico legato alle atrocità vissute.
I fondi raccolti verranno inviati alla Associazione Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia onlus che provvederà al trasferimento e darà pubblicamente conto del loro utilizzo. Per chi volesse inviare direttamente fondi a Mezzaluna Rossa kurdistan: IBAN: IT63P0335901600100000132226 – Causale “Assistenza sanitaria”
Per le disponibilità alle partenze nelle staffette sanitarie e altri contributi:
e-mail: staffettasanitaria@gmail.com – FB: Staffetta Romana per Kobane; Rojava Calling
17/08/2015
Campagna Rojava Calling
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