RAPPORTO SULLA SITUAZIONE MEDICA E SANITARIA DELLE DONNE E DEI BAMBINI SFOLLATI DA AFRIN
RAPPORTO SULLA SITUAZIONE MEDICA E SANITARIA DELLE DONNE E DEI BAMBINI SFOLLATI DA AFRIN E CHE ORA SONO NELLA REGIONE DI SHAHBA
Fin Dalla prima bomba turca, sganciata su Afrin il 20 Gennaio 2018, centinaia di migliaia di persone sono state obbligate ad abbandonare le loro case, rifugiandosi per la maggior parte nella regione di Shahba. Guerra, sfollamenti e occupazione hanno seriamente minacciato la salute di molte di queste persone….Ad Afrin, i jihadisti sostenuti dalla Turchia hanno usato violenza nei confronti delle donne come parte integrante della loro strategia d’occupazione: molte donne sono state violentate, torturate, uccise, rapite e sono scomparse. Altre sono state costrette a sposarsi con membri delle forze d’invasione islamiche. Tutte le donne di Afrin sono state costrette a sottomettersi alle regole oppressive riguardanti la libertà di circolazione, il vestire, i diritti politici e civili. Tale violenza e oppressione ha avuto gravi conseguenze negative sulla salute mentale e fisica delle donne di Afrin.
Questo il rapporto più recente, che descrive dettagliatamente le condizioni di vita e, di conseguenza, l’effetto che esse hanno sulla salute della popolazione di Afrin, attualmente risiedente in alloggi di fortuna e nei campi profughi allestiti nella regione di Shahba. Il rapporto si sofferma in particolare sulla situazione medica e sanitaria delle donne, dei bambini e delle bambine che, in seguito alla prima bomba turca sganciata su Afrin, continuano a soffrire delle pesanti ripercussioni derivanti della guerra. L’emergenza sanitaria e umanitaria che, ancora oggi, si sta consumando nei campi profughi di Shahba non può essere taciuta: è necessaria una presa di coscienza collettiva. L’assistenza prestata dai volontari di Heyva Sor a Kurd, unita al supporto proveniente da tutte e tutti voi, è un gesto che sta dando già molti frutti. Purtroppo però, la situazione si fa ogni giorno più grave data l’attuale impossibilità di curare malattie semplici, di consentire alle donne una gravidanza ed un parto sicuri, di curare malattie complesse e assai dannose e infettive come la Leishamniosi, che in Europa colpisce gli animali domestici e a Shahba ha infettato più di 1000 persone con effetti gravissimi e spesso permanenti. Per questo, rinnoviamo l’appello alle varie realtà italiane, così come a tutte e tutti i singoli, affinché continuino a esprimere solidarietà e sostegno a un’intera popolazione stretta in un embargo umanitario.
Aiuta la popolazione di Afrin!
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